Saltare i pasti fa dimagrire?

"Saltare i pasti casualmente aumenta la fame, il consumo di calorie e il sovrappeso. Per applicare un digiuno intermittente che funzioni con una logica corretta bisogna affidarsi a un nutrizionista."

Salvatore Smirni AVATAR 500 x 500
Articolo del Dott. Salvatore Smirni
Biologo Nutrizionista, Ph.D. in Biomedicina

Introduzione

Nell’incessante ricerca di metodi per perdere peso in modo rapido ed efficace, molte persone credono erroneamente che saltare i pasti sia la soluzione ideale. Tuttavia, è fondamentale comprendere che questa convinzione è un falso mito. In questo articolo, esploreremo attentamente i motivi per cui saltare i pasti “casualmente” e senza logica, nel tentativo di recuperare una gestione della dieta poco equilibrata e con sgarri frequenti, non è la strategia migliore per dimagrire a lungo termine. Scopriremo come il corpo reagisce alla mancanza di cibo e perché è importante seguire un approccio più consapevole alla perdita di peso.

Il metabolismo e l'effetto del digiuno sul corpo

Il metabolismo svolge un ruolo fondamentale nella gestione del peso corporeo. Quando si parla di saltare i pasti, è importante comprendere l’effetto che il digiuno può avere sul metabolismo. Quando il corpo viene privato di cibo per un certo periodo di tempo, il corpo entra in uno stato di “allerta” da privazione alimentare e si attiva una risposta di adattamento per conservare energia. Molti studi in passato hanno affermato che questo porta a un rallentamento del metabolismo per conservare energia e risorse, e riduce la capacità del corpo di bruciare calorie in modo efficiente influenzando negativamente il processo di perdita di peso. Ad esempio, uno studio pubblicato sulla rivista Obesity ha dimostrato che il digiuno prolungato può portare a una diminuzione della spesa energetica e un rallentamento del metabolismo basale. Ciò significa che il corpo consuma meno calorie nel corso della giornata, rendendo più difficile il raggiungimento di un deficit calorico necessario per la perdita di peso. Tuttavia, le affermazioni supportate da questi studi sono da interpretare con cautela e in base al contesto, perché in realtà il rallentamento del metabolismo e gli effetti descritti sopra si verificano solo quando si saltano quasi tutti i pasti effettuando un digiuno totale prolungato nel tempo di almeno 3 giorni consecutivi. Quindi, è un digiuno a lungo termine che tende a ridurre il metabolismo a causa della ridotta assunzione calorica e dell’adattamento del corpo alla mancanza di nutrienti. Questo rallentamento metabolico rende più difficile la perdita di peso e può portare a un accumulo di grasso quando si riprende a mangiare normalmente.

Invece, altri studi hanno dimostrato che se si applica un digiuno a breve termine, il metabolismo basale aumenta come risultato di un aumento della noradrenalina nel sangue (Zauner et al. 2002). E secondo altri studi attendibili applicare un digiuno “intermittente”, impostato con una giornata suddivisa in una fase di digiuno breve di almeno 12-16 ore e una fase alimentare di 8-14 ore in cui si mangia, non rallenta il metabolismo. Al contrario, alcune ricerche hanno mostrato che il digiuno intermittente a breve termine può persino portare a un aumento del dispendio energetico e della combustione dei grassi durante il periodo di digiuno. I motivi per cui alcuni soggetti non hanno risultati applicando il digiuno intermittente sono i seguenti:

1. Gli effetti del digiuno intermittente possono variare da individuo a individuo e dipendere da diversi fattori, come la durata del digiuno, l’età, il sesso, l’attività fisica e la composizione corporea. Questo tipo di protocollo dietetico potrebbe non essere adatto a tutti i soggetti.
2. Per applicare un digiuno intermittente nel modo corretto, è fondamentale consultare un professionista della nutrizione. Spesso le persone tentano di applicare un digiuno intermittente “fai da te” solo sulla base di qualcosa che hanno letto su internet, saltando i pasti casualmente e senza una struttura logica impostata da un professionista della nutrizione. In questi casi, è facile cadere in degli errori, soprattutto nella fase alimentare in cui si interrompe il digiuno. Uno degli errori più frequenti, ad esempio, è consumare nella fase alimentare cibi poco sani e processati che compromettono gli effetti benefici sul metabolismo delle ore di digiuno che sono state applicate durante la giornata.

Indipendentemente dal fatto di seguire una dieta a digiuno intermittente o meno, in generale saltare i pasti casualmente e senza una logica può portare ad una maggiore sensazione di fame e una maggiore voglia di cibi ad alto contenuto calorico. Questo accade perché il corpo cerca di compensare la mancanza di cibo consumandone una maggiore quantità quando finalmente si mangia. Inoltre, saltare i pasti in modo casuale e nell’ambito di un regime alimentare poco equilibrato porta a uno squilibrio degli ormoni che regolano il senso di fame e sazietà, favorendo l’aumento dei livelli dell’ormone grelina, noto come l’ormone della fame, e la diminuzione dei livelli dell’ormone leptina, responsabile della sensazione di sazietà. Questo squilibrio ormonale può portare ad abbuffate e ad un aumento dell’assunzione di calorie durante il giorno.

È importante sottolineare che il dimagrimento sostenibile non riguarda solo la quantità di calorie consumate, ma anche la qualità dei nutrienti che si assumono. Saltare i pasti in modo casuale può limitare l’apporto di sostanze nutritive essenziali come vitamine, minerali e antiossidanti. Uno studio pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition ha evidenziato che coloro che saltano la colazione tendono ad avere un’assunzione più bassa di nutrienti come calcio, ferro e fibra. Questa carenza nutrizionale può influire negativamente sulla salute generale e sulla capacità del corpo di funzionare in modo ottimale.

Per promuovere una perdita di peso sana e sostenibile, è fondamentale adottare un approccio equilibrato che includa pasti regolari, nutrienti e bilanciati. Come ho spesso ribadito nei miei articoli di blog, una strategia più efficace per dimagrire è quella di seguire una dieta bilanciata, che includa una varietà di alimenti nutrienti come frutta, verdura, proteine magre, grassi buoni e cereali integrali inseriti nel momento giusto della giornata e combinati nel modo più corretto. È anche importante considerare le porzioni e controllare le quantità complessive di cibo che vengono consumate.

In sintesi, saltare i pasti casualmente non è la strategia migliore per dimagrire a lungo termine. Questo approccio può aumentare la sensazione di fame e portare a una maggiore voglia di cibi ad alto contenuto calorico. Invece, è consigliabile seguire un piano alimentare equilibrato e bilanciato che fornisca al corpo tutti i nutrienti necessari per la salute e la perdita di peso. Ricorda che il dimagrimento sostenibile richiede tempo, impegno e un approccio informato. Consultare un professionista della nutrizione può aiutare a sviluppare una strategia personalizzata che favorisca una perdita di peso sana e duratura.

“La chiave per dimagrire è l’equilibrio, non saltare i pasti a caso. Ascolta il tuo corpo e nutrilo adeguatamente.”

L'effetto psicologico del digiuno e la gestione dell'appetito

Oltre all’impatto sul metabolismo, saltare i pasti casualmente può avere un effetto significativo sull’aspetto psicologico e sulla gestione dell’appetito. Quando il corpo è privato di cibo per un periodo più lungo del dovuto, si può sperimentare un aumento della sensazione di fame e un desiderio maggiore di cibi ad alto contenuto calorico.

Uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Investigation ha dimostrato che il digiuno prolungato può innescare cambiamenti nel cervello legati alla motivazione e alla ricompensa. Questi cambiamenti possono portare a una maggiore voglia di cibi ricchi di grassi e zuccheri, che spesso sono meno salutari e più calorici. Di conseguenza, quando si riprende a mangiare dopo un periodo lungo di digiuno, si può incorrere in un aumento dell’assunzione di calorie, che può compromettere gli sforzi per dimagrire. Per questo è importante curare nel modo più corretto la fase alimentare successiva alle ore di digiuno, seguendo i suggerimenti di un nutrizionista che possa bilanciare per te i cibi della giusta qualità da consumare nelle giuste combinazioni, nel momento giusto della giornata, e nelle giuste quantità per regolare correttamente sia il senso di fame e sazietà sia l’umore.

Seguire un’alimentazione dopo un periodo di digiuno con alimenti che influiscono positivamente sull’umore è importante, perché la sensazione di privazione e l’ansia alimentare associate al digiuno possono avere un impatto negativo sulla salute mentale e sul benessere generale. Il senso di privazione può portare a una maggiore attenzione verso il cibo e ad una maggiore ansia riguardo all’alimentazione, creando un rapporto malsano con il cibo. Questo può favorire comportamenti disordinati legati all’alimentazione, come abbuffate o restrizioni estreme, che possono danneggiare sia la salute fisica che mentale.

È importante prendere in considerazione l’aspetto psicologico dell’alimentazione e promuovere un approccio equilibrato e salutare nei confronti del cibo. Concentrarsi su una dieta bilanciata, che comprenda pasti regolari e nutrienti, può aiutare a gestire l’appetito in modo più efficace e a mantenere una relazione positiva con il cibo.

L'importanza di una dieta equilibrata e della regolarità dei pasti

Per ottenere una perdita di peso sana e duratura, è fondamentale adottare una dieta equilibrata e regolare. Anche quando si decide di applicare una dieta a digiuno intermittente saltando alcuni pasti, è importante che il protocollo di digiuno a breve termine sia strutturato in modo logico e preveda dei pasti nella fase di interruzione del digiuno che siano consumati a orari regolari e siano ben bilanciati sia come quantità sia come qualità. Questo è fondamentale per evitare di compromettere l’equilibrio nutrizionale complessivo ed evitare carenze di nutrienti importanti per il benessere generale.

Una dieta equilibrata, anche quando si applica un digiuno intermittente, dovrebbe comprendere una varietà di alimenti provenienti da diverse categorie, come proteine magre, carboidrati complessi di tipo integrale, grassi sani, vitamine e minerali. Questi nutrienti sono fondamentali per fornire al corpo l’energia necessaria per le attività quotidiane, per sostenere il metabolismo e le funzioni vitali e per favorire la perdita di peso. Mangiare regolarmente e in modo equilibrato fornisce al corpo una costante fonte di energia, permettendo al metabolismo di funzionare in modo efficiente.

Saltare i pasti senza logica può portare a una riduzione dell’apporto di nutrienti essenziali, come vitamine, minerali e antiossidanti, che sono fondamentali per il corretto funzionamento del corpo. Questo può influenzare negativamente il metabolismo, la salute delle ossa, la funzione immunitaria e molti altri aspetti della salute.

Uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition ha evidenziato che l’adozione di pasti regolari e ben bilanciati può favorire il controllo del peso e migliorare la composizione corporea. Mantenere una dieta equilibrata che includa una combinazione di nutrienti essenziali può aiutare a controllare l’appetito, evitare abbuffate e promuovere una sensazione di sazietà duratura.

Digiuno intermittente come opzione di gestione del peso

Prima di adottare il digiuno intermittente come strategia per la gestione del peso, è fondamentale consultare un nutrizionista qualificato. Il digiuno intermittente consiste nel limitare l’assunzione di cibo a determinati periodi della giornata o della settimana, ed esistono diversi approcci, come il digiuno 16:8 o il metodo 5:2.

Il digiuno intermittente ha guadagnato popolarità negli ultimi anni ed è stato oggetto di numerosi studi scientifici. Alcune ricerche suggeriscono che il digiuno intermittente può avere benefici per la gestione del peso a lungo termine. Ad esempio, può contribuire a regolare l’insulina e il livello di zuccheri nel sangue, aumentare la produzione di ormoni “brucia grassi” e ridurre l’apporto calorico complessivo.

Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha indicato che il digiuno intermittente può portare a una riduzione del peso corporeo e miglioramenti nei parametri metabolici, come la sensibilità all’insulina e il profilo lipidico. Tuttavia, è importante sottolineare che l’efficacia del digiuno intermittente può variare da individuo a individuo e dipendere da diversi fattori, come l’età, il sesso, la composizione corporea, lo stile di vita, lo stato di salute, e la qualità dell’alimentazione che si segue durante le ore in cui si interrompe il digiuno.

È fondamentale considerare i propri bisogni individuali e valutare se il digiuno intermittente è adatto al proprio stile di vita e alla propria salute. Ad esempio, il digiuno intermittente potrebbe non essere adatto per persone con determinati problemi di salute, come la pressione bassa cronica, il diabete di tipo I, la sclerosi amiotrofica laterale, oppure per donne in gravidanza o bambini e adolescenti in fase di crescita che hanno esigenze nutrizionali differenti.

Inoltre, è importante sottolineare che il digiuno intermittente non è l’unico metodo efficace per la gestione del peso. Una dieta equilibrata, l’esercizio fisico regolare e l’adozione di abitudini alimentari salutari sono elementi di base fondamentali per il raggiungimento e il mantenimento di un peso sano a prescindere dal protocollo dietetico applicato. Il digiuno intermittente può essere considerato come un’opzione aggiuntiva e un jolly da utilizzare ad esempio nelle giornate più impegnate in cui hai bisogno di una organizzazione più “smart” e flessibile. In questi casi, applicando un digiuno intermittente corretto suggerito dal tuo nutrizionista, puoi evitare di saltare i pasti in modo casuale, e potrai farlo invece secondo una logica finalizzata a non soffrire la fame, a non rallentare il metabolismo e ad ottenere il massimo dei benefici di benessere stimolati dal digiuno intermittente.
In conclusione, il digiuno intermittente può essere un’opzione valida per la gestione del peso, ma è importante ottenere una consulenza professionale prima di adottarlo. Ci sono studi che suggeriscono benefici per la perdita di peso e il controllo metabolico, ma la sua efficacia può variare da individuo a individuo. È fondamentale considerare i propri bisogni individuali, lo stile di vita e la salute generale prima di intraprendere il digiuno intermittente come strategia di gestione del peso.

Conclusione

In conclusione, è evidente che saltare i pasti a caso non è la soluzione migliore per dimagrire in modo sano e sostenibile a lungo termine. Come abbiamo visto, ciò può portare a diversi effetti negativi sul metabolismo, sugli ormoni e sulla gestione dell’appetito. Invece, per raggiungere una perdita di peso efficace è fondamentale adottare un approccio equilibrato e informato.

Una dieta equilibrata e regolare fornisce al corpo i nutrienti essenziali di cui ha bisogno per funzionare correttamente. L’adozione del digiuno intermittente come parte di un regime alimentare può essere un’opzione per alcune persone, ma deve essere fatto in modo consapevole e sotto la supervisione di un professionista esperto, come un medico o un nutrizionista. Questo è particolarmente importante per coloro che hanno specifiche condizioni di salute o esigenze nutrizionali.

Fonti scientifiche usate per questo articolo:

  1. Zauner C, et al. Resting energy expenditure in short-term starvation is increased as a result of an increase in serum norepinephrine. Obesity. 2002;10(9):929-934.
  2. Tschöp M, et al. Ghrelin levels inversely correlate with leptinemia and insulinemia in healthy subjects. The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism. 2001;86(9):4689-4693.
  3. Rampersaud GC, et al. Breakfast habits, nutritional status, body weight, and academic performance in children and adolescents. The Journal of the American Dietetic Association. 2005;105(5):743-760.
  4. Malik S, et al. Appetite regulation by gut-brain signaling: From basic to clinical perspectives. Journal of Clinical Investigation. 2017;127(1):1-8.
  5. Taylor MA, et al. Comparing the effects of three meal patterns on human metabolism: A six-day crossover study. British Journal of Nutrition. 2019;122(10):1135-1143.
  6. de Cabo R, Mattson MP. Effects of Intermittent Fasting on Health, Aging, and Disease. N Engl J Med. 2019;381(26):2541-2551.
  7. Harvard Health Publishing. (2021). Diet review: Intermittent fasting for weight loss. Retrieved from https://www.health.harvard.edu/blog/intermittent-fasting-surprising-update-2018062914156

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